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Jeremiah Ferrarese: dall’intuizione al design industriale

Prima c’è un’idea unica e originale, poi può nascere il prodotto. E nel mezzo tanta ricerca, sperimentazione e innovazione. Questa è la filosofia su cui si basa il lavoro di Jeremiah Ferrarese.

“Ogni progetto necessita di duro lavoro, metodo e rispetto della storia, tuttavia dipende sempre da un’intuizione. La conoscenza dei materiali e della tecnica permette poi di trasformare l’idea in prodotti concreti e riproducibili.”

Jeremiah Ferrarese

Un approccio al prodotto da architetto

Nato nel 1980 a Padova, ha conseguito la laurea in Architettura allo IUAV di Venezia nel 2006, avvicinandosi già durante gli anni universitari all’Industrial Design. Nel 2005 comincia, infatti, la sua collaborazione con l’Arch. Paolo Scagnellato, con cui tuttora collabora nello Studio ScagnellatoFerrarese+Masiero.

La sua passione per la progettazione si traduce in prodotti di design riproducibili in serie, che nascono da un disegno essenziale e immediatamente riconoscibile, che punta non solo all’estetica, ma anche (anzi, soprattutto) alla funzionalità e al comfort. Perché ciò che dev’essere messo al centro di ogni progetto di design industriale deve essere la fruizione dell’utilizzatore finale, perseguendo un concetto di ricerca della perfezione, che unisce utilità e bellezza.

È da queste basi che sono nati prodotti Colos come le comode sedute Momo Net, i pratici tavoli TA e gli originali tavoli Vu. Scopriamo insieme qualcosa di più sulla nascita di queste intuizioni dalla nostra intervista a Jeremiah Ferrarese.

Da quanti anni collabori con Colos?

La collaborazione con Colos è iniziata nel 2014.

Puoi raccontarci un aneddoto particolare?

Appena venne terminato lo stampo di Momo Net, ancora prima di poter fare la prima prova stampo di questo grande foglio di lamiera che prende la sua forma dopo un solo colpo di pressa, molte delle persone che si erano adoperate alla realizzazione dello stampo vollero testare il comfort sedendosi direttamente sulla matrice, stupendosi loro stessi di quanto effettivamente potesse essere confortevole una sedia in metallo!

Qual è stata l’ispirazione per i prodotti che hai disegnato per Colos?

Tutti i progetti realizzati interpretano il concetto di Industrial Design, dove la riproducibilità in serie è una prerogativa del prodotto.

La forma segue la funzione, che deve essere sempre immediatamente riconoscibile. Fondamentali sono poi i valori di modularità, versatilità, flessibilità e un utilizzo espressivo dei materiali: in questo modo il disegno essenziale viene esaltato.

Tuttavia ogni singolo prodotto nasce da un’intuizione unica… ognuno di essi contiene un suo leit motiv.

Quali saranno, secondo la tua opinione, le tendenze maggiori per l’arredamento nei prossimi anni?

Da un po’ di tempo assistiamo al fatto che l’identità degli spazi è molto più “fluida”.  Ovvero gli spazi che utilizziamo e che abitiamo, e con essi anche gli oggetti di cui ci circondiamo, sono diventati molto più trasversali e ibridi. La pandemia ha accelerato questa metamorfosi, ma ha pure creato distanza.

Il design può ora diventare catalizzatore di questi nuovi habitat, fornendo gli strumenti per poter organizzare e progettare questi spazi fisici in cui “riabilitiamo” le relazioni sociali e culturali tra le persone.

Nello specifico, nell’arredo outdoor, oltre alla ricerca di forme e comfort che permettano di passare dall’esterno all’interno e viceversa, è essenziale ritrovare equilibrio e continuità con la Natura.

Malika si occupa di social e content per Cricket Adv. Ha collaborato con il MuDeFri (Museo del Design del Friuli) e nel tempo libero è volontaria del FAI (Fondo Ambiente Italiano).

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