Bambini e ristoranti possono essere una combinazione esplosiva se non si valutano tutte le necessità fin dalla fase di progettazione. Si dice spesso che le famiglie sono i “clienti più esigenti” e per certi versi è veramente così. Creare un ristorante family friendly richiede infatti specifici accorgimenti, per rendere la permanenza più piacevole per le persone e il lavoro più agevole per il personale di sala.
Il primo punto da considerare è sicuramente la gestione degli spazi, soprattutto tra un tavolo e l’altro. Bisogna considerare un corridoio tale da permettere il passaggio di passeggini e carrozzine, così come dei camerieri occupati ai tavoli. Non solo: i tavoli devono essere scelti in modo tale da consentire il corretto posizionamento dei seggioloni (devono quindi essere sufficientemente alti).
Le sedie? Meglio con i braccioli, per evitare spiacevoli cadute dei più piccoli, e in materiali plastici, per evitare che possano farsi male. Cuscini comodi devono essere a disposizione di tutti i genitori, per permettere ai bambini di essere seduti alla giusta altezza rispetto al tavolo.
I colori non possono ovviamente essere troppo scuri o – al contrario – nella gamma del bianco o del grigio chiaro: meglio optare per palette colorate e allegre, per creare fin da subito un’atmosfera accogliente.
Bagni e altri ambienti
Elemento fondamentale di ogni ristorante è il bagno, soprattutto se parliamo di locali a misura di famiglie. Le toilette devono essere sufficientemente grandi (per permettere ai genitori di aiutare i più piccoli) e prevedere almeno un fasciatoio a disposizione di chi ne ha bisogno.
Gli spazi esterni dovranno rispecchiare le stesse caratteristiche degli interni, ma con qualche extra in più: un’altalena, un set di giochi o un’area tranquilla per correre senza problemi sono sempre molto apprezzati dai bambini (e dai loro genitori).
Oltre il design: i servizi adatti alle famiglie
Una progettazione oculata non è sufficiente quando l’obiettivo è creare un locale adatto alle famiglie.
Innanzitutto è necessario prevedere un menu per bambini, pensando a diverse fasce d’età. Pappe e puree per i più piccoli, piatti completi invece per i più grandicelli. Le famiglie non si accontentano più della classica cotoletta con le patatine fritte o della pasta in bianco: l’originalità della proposta è un valore competitivo non trascurabile. Sì quindi a versioni ridotte e meno speziate delle portate degli adulti, meglio se presentate con uno styling originale e – soprattutto – già tagliate a pezzetti.
Oltre alla proposta culinaria è inoltre utile pensare alle attività che i bambini possono svolgere al tavolo, per intrattenerli ma anche per evitare che corrano nel locale, magari infastidendo altri clienti. Le tovagliette in carta e qualche colore sono una delle scelte più tradizionali e vincenti: i bimbi possono dare sfogo alla creatività e i genitori non hanno la necessità di portare con sé troppi giochi.
Ultima, ma non per importanza, l’accoglienza: dev’essere calma e allegra, per far subito sentire a proprio agio i più piccoli tanto quanto gli adulti.
In copertina: interno del ristorante Zako di Ancona (@zakoancona), arredato con le sedute C1 progettate da Fabian Schwaerzler per Colos