Nelle architetture pubbliche e private degli ultimi decenni gli open space ormai non sorprendono più. Che si tratti di singole abitazioni o di progetti ad ampio respiro, destinati ad accogliere migliaia di persone, gli ampi spazi senza pareti interne sono spesso i prediletti sia per gli architetti in erba che per gli archistar.
Il successo di questa tipologia di ambienti probabilmente è determinata dalla massima libertà progettuale: è come se l’interior designer si trovasse di fronte a una perfetta tela bianca, dove poter esprimere tutta la propria creatività senza eccessive limititazioni strutturali. Non solo, il vantaggio è anche per il cliente finale perché nel caso di ripensamenti futuri, riqualifiazioni o nuove destinazioni d’uso, sarà più semplice rinnovare i locali senza dover restare entro certi confini.
Ogni professionista dell’arredamento sa però molto bene che è comunque fondamentale riuscire a dividere gli spazi interni tramite diversi stratagemmi. Uno di questi è la creazione di uno “zoning” tramite la pavimentazione.
Diverse soluzioni per dividere gli spazi a seconda delle necessità
Le possibilità di creazione di varie aree tramite l’inserimento nel progetto di diverse tipologie di pavimento sono praticamente infinite.
Nel caso di mense scolastiche o aziendali, biblioteche e tutti quei luoghi che necessitano di un certo ordine per la gestione ottimale dei flussi di persone, possono essere impiegati più colori e materiali per formare corridoi e segnare così chiaramente dei percorsi di camminamento, separandoli dalle aree destinate alla sosta su sedie e tavoli.

Nel caso di coworking e centri polifunzionali, oltre all’uso di molteplici tipologie di pavimentazione, possono essere aggiunte delle pareti di vetro per marcare con più chiarezza i confini della stanza e garantire anche un certo grado di privacy.

Un’altra soluzione ancora più versatile è la suddivisione in varie zone tramite l’aggiunta di tappeti. Questi permettono un altissimo grado di modularità perché possono essere cambiati di posizione con estrema facilità, dando di volta in volta un aspetto sempre nuovo alla sala.

In copertina: sedute Split by Colos – Library Project – Taipei, Taiwan